Dissemin’ARTE - Il divino labirinto delle cause e degli effetti | sab 21 giugno | ATTRAVERSAMENTI, la via Appia tra Pietra e Visione 2025
sab 21 giu 25
ore 18,30
Area mausoleo Cecilia Metella
#incontro #esposizione “Dissemin’ARTE”
ABA Roma - ACCADEMIA BELLE ARTI - Scuola di Scultura e Grafica d’Arte
Alessandra Maria PORFIDIA (scultura ) Marilena SUTERA (grafica d’arte)
DISSEMINARTE è un progetto di disseminazione dell'arte. Il concetto di seme, che ne costituisce il nucleo, simboleggia la capacità generativa di nuovi impulsi artistici. L'obiettivo è creare un dialogo tra opera e luogo, attraverso interventi in ambienti differenti dell'habitat urbano e naturale: spazi museali, aree urbane da riqualificare e zone verdi
allievi della Scuola di Scultura :Flavia Attili , Ainda Fabbricini, Carlotta Maiorino, Sara Marcelletti, Antonella Mosca
allievi della Scuola di Grafica d'Arte :
Michela Alamprese, Marina Caputo, Simone Clema, Alessia Cremisini, Francesca D'Annunzio
Enrico Figliola, Asia Gramigni, Zoe Gottardo, Judy Machnok, Giulia Messina, Alessia Milone
Antonella Mosca, Alessia Natale, Aurora Procacci.
L’evento è stato pensato come momento di azione condivisa fra tre discipline artistiche, danza, scultura, serigrafia. L’attore e i danzatori agiranno entro il suggestivo spazio del Mausoleo di Cecilia Metella mettendosi in relazione con elementi scultorei realizzati dagli studenti del Corso di Scultura della professoressa Alessandra Porfidia e con elementi di tessuto stampati in tecnica serigrafica dagli studenti del corso di Serigrafia della professoressa Marilena Sutera. La performance si colloca nell’ambito di un percorso di ricerca artistica all’interno del progetto dell’Accademia “Disseminarte”.
Il tema della performance è il labirinto che, fin dall’inizio della storia dell’umanità, indica un percorso intricato dove è difficile orientarsi e difficile uscire. L’uomo lo intraprende alla disperata ricerca di un centro, ma inoltrandosi, ne perde completamente la percezione. Il labirinto diventa simbolo del cammino della nostra esistenza e simbolo del nostro smarrimento, del resto necessario per poter raggiungere una conoscenza più approfondita di noi stessi.
Nella performance l’incontro di colori e forme, tessuti e sculture, con una narrazione e con i gesti scanditi di una danza, svelerà un unico esemplare di operato artistico che includerà, nel suo contenuto, anche la forza evocatrice dell’unicità del luogo.
# performance “Il divino labirinto delle cause e degli effetti”
con Elisa Carta Carosi, Paola Saribas, Margherita Petrosino (danza) e Rino DI MARTINO (teatro)
L' uomo ha avuto sempre necessità di creare labirinti, fatti di pietra o di pensiero. Con essi ha anche cercato di comprendere e addomesticare quella cosa inafferrabile che i filosofi chiamano realtà, o almeno i suoi percorsi misteriosi. È impossibile uscire da un labirinto, soprattutto se non ha pareti ben definite e se ignoto è il come e quando ci si è entrati Il labirinto lo si può incontrare dovunque e ci si ritrova dentro senza accorgersene e ogni volta ha la capacità di attrarre la nostra anima.La sua stessa architettura è funzionale al fine di suscitare confusione e stupore negli uomini. La tortuosità dei suoi percorsi rinvia simbolicamente alla insufficienza di uno sguardo meramente razionale sul reale , la cui consistenza, sotto un’apparente regolarità, esprime significati più complessi e profondi. Come Proteo, sembra che anche il labirinto eluda ogni tentativo di comprensione, presentandosi continuamente sotto forme diverse . D’altro canto fino a quando non ci perdiamo non c'è speranza di ritrovarci .
Commenti
Posta un commento